Dorcus
parallelepipedus
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Probabilmente il più comune Lucanide italiano. D.
parallelepipedus raggiunge una lunghezza di circa 3,3 cm. I maschi si
differenziano dalle femmine in generale per la taglia maggiore, le mandibole
più sviluppate e per l’assenza di due tubercoli cefalici che invece le
compagne sfoggiano sulla fronte. Si rinviene comunemente nel legno marcio e
sotto le corteccie, e si cattura facilmente ponendo un barattolo interrato fino
all’orlo ai piedi delle piante nutrici, innescandolo con banana e albicocca. E’
specie legata a numerosissime essenze arboree: Quercia, Faggio, Pioppo, Tiglio,
Castagno, Salice. In cattività ha dimostrato di gradire come substrato
di deposizione anche la canna da zucchero, e un mio amico ne ha rinvenuto le
larve persino di un pezzo di compensato abbandonato in un bosco! Le larve
impiegano per lo sviluppo uno o due anni, e gli adulti vivono un altro anno.
Diversamente da altri Lucanidi, è possibile allevare in un grande
terrario una piccola colonia di esemplari senza che questi si massacrino l’un
l’altro.