Come dicevo, negli ultimi anni sempre più spesso
la fauna minore è stata minacciata dal progressivo depauperamento dei
nostri habitat. Invito in questo senso a visitare la pagina
del WWF dedicata agli invertebrati. Ma cosa possiamo fare noi
privati, nel nostro piccolo, per aiutare queste creature?? Paradossalmente, noi
possiamo moltissimo! Ognuno di noi può in qualche modo aiutare la natura
che ci circonda, con un minimo di impegno e di lungimiranza. Questa pagina
ospiterà suggerimenti per attirare ed aiutare la fauna minore, e
verrà continuamente aggiornata.
Per prima cosa, dovremo divenire dei veri e propri
ristoratori e albergatori per gli animali che ci vivono accanto. E questo lo
potremo fare in molti modi, che andremo via via ad analizzare. Ma
fondamentalmente si tratterà di fornire cibo e riparo sotto forma di
piante, arbusti ed alberi. I nostri giardini e le nostre città stanno
diventando una sterile distesa di Magnolie, Liriodendri, Liquidambar e Cedri
del Libano. Piante bellissime, ma estranee alla nostra flora e soprattutto non
legate al ciclo vitale di Insetti ed altri animali. Visto che tanti scorci del
nostro paesaggio stanno scomparendo, vi proporrò di trasformare il
vostro giardino in un piccolo angolo di natura, che possa fungere da asilo per
la fauna minore in questa arsura biologica delle grandi città. E se non
avete un giardino? Niente paura, qualcosa lo si può fare anche avendo a
disposizione una terrazza o una finestra.
Per iniziare, andiamo a parlare di cibo. Fornire cibo
è da sempre il modo più diretto per avvicinare gli animali. Tra
gli Insetti, sono moltissime le specie che si nutrono di polline e nettare.
Lepidotteri, Coleotteri, Imenotteri, Ditteri di varia specie… tutti questi
animaletti saranno inesorabilmente attratti dal vostro angolo di verde se
farete trovar loro una tavola imbandita a base di fiori. E dietro di loro
arriveranno Uccelli, Rettili e Anfibi, che degli Insetti si nutrono. Ma quali sono
le piante migliori da usare?
Tra le specie più indicate, troviamo senz’altro la
Lavanda, la Buddleia, il Biancospino, il Sambuco, il Ligustro, l’Origano, la
Valeriana, l’Achillea, la Carota. Tutte queste piante possono essere coltivate
anche in vaso, basta che sia un po’ grandicello, diventando così adatte
a popolare anche terrazze di dimensioni medio-piccole. Quelle erbacee, come
Achillea, Valeriana e Lavanda, prospereranno anche in piccoli contenitori, con
le dovute attenzioni, adattandosi pure ai davanzali più piccoli.
Scegliendo con accuratezza le specie di piante, potremo
offrire nettare per tutta l’estate ed oltre: Biancospino e Siringa fioriscono
in primavera, assieme al Prugnolo; poi è il turno del Sambuco, quindi
delle varie specie di Ligustro e della Lavanda. Mentre ancora questi ultimi
forniscono cibo, iniziano le fioriture della Buddleia, in estate. In settembre
sono gli Astri a fornire nettare, mentre gli ultimi pasti per Falene e Vanesse
sono forniti dalle fioriture dell’Edera.
Il periodo migliore per mettere a dimora le piante
è l’autunno (Ottobre-Novembre) o la primavera (prima di Aprile). Questo
è pure il periodo migliore per i rinvasi e le potature. Acquistando
piante in vivaio, chiedete quelle con il panetto di terra, non quelle a radice
nuda (che costano meno ma hanno una più alta mortalità).
Preparate una buca larga almeno due volte e mezza il diametro del panetto di
terra, nel cui fondo disporrete un po’ di stallatico o di concime. Mettete a
dimora la pianta, riempite con terriccio lo spazio restante e procedete alla
pacciamatura. In pratica si tratta di ricoprire il terreno attorno alla base
della pianta con paglia, in modo da proteggere le radici dal freddo d’inverno
ed impedire la crescita delle malerbe nelle immediate vicinanze delle radici
della piante in estate.
Per chi ne avesse l’opportunità, l’ideale sarebbe
la messa a dimora di una bella siepe mista, scegliendo essenze tipiche della
propria regione e “arricchendola” con cespugli atti a dare cibo agli animali
selvatici. Diversità, diversità e diversità: più
microhabitat riusciremo a formare, più animali attireremo. In questa
siepe prenderanno posto alberi ad alto fusto, circa uno ogni 7 metri, intervallati ad arbusti piantati circa ad un
metro di distanza l’uno dall’altro.
Ecco una tipica siepe delle mie parti, piantata lungo un
fossato di divisione. E’ formata da Pioppi, Salici e Olmi.
Adoro questa siepe, la trovo sempre stupenda, tanto nei
tramonti estivi quanto nelle nebbie invernali. Un tempo queste siepi erano di fondamentale
importanza nell’economia contadina. La legna che offriva permetteva di
riscaldarsi e di costruire gli attrezzi agricoli. I rami di certi tipi di
Salice erano intrecciati da mani abili per far cesti, e le “esche”, piante
palustri, erano usate per impagliare le sedie. I rami dell’Olmo erano tagliati
per nutrire il bestiame, e di notte era possibile andare a caccia di uccelli
che dormivano tra i rami degli alberi, o a pescare rane e pesci nei fossati.
Purtroppo questi ambienti stanno via via scomparendo. Ed è un autentico
peccato, visto che con adeguati interventi potrebbero essere arricchite e
divenire un habitat d’elezione per moltissime specie. Ecco com’è a
tutt’oggi, luglio 2004, un altro tratto della mia personale siepe.
La siepe in questione deriva dal recupero di una siepe di
Salice Bianco piantato e coltivato a capitozza lungo un fossato di divisione.
Parte delle piante di Salice, morte in un’annata decisamente sfavorevole dal
punto di vista climatico, sono state sostituite con arbusti di vario genere.
Gli alberi da frutto, pur non appartenendo a specie selvatiche, offrono cibo
agli Uccelli, agli Insetti e perché no…. Anche a noi! Non visibili nella foto,
tra i cespugli maggiori sono presenti anche Lavanda e Sambuco, oltre a piante
di Bambù, i cui polloni devono essere frequentemente eliminati per
limitarne l’invasiva espansione. Inoltre sono appena state messe a dimora delle
piantine di Farnia, coltivate da ghianda. Certo, ci vorranno anni prima di
vederle in tutto il loro splendore, ma ne varrà la pena…. Nel rimanente
tratto non visibile nella fotografia ci
sono Platano, Acero Campestre, Pioppo e Olmo minore. Tenete conto che abito in
Veneto, ed ho scelto piante tipiche delle rive dei fiumi della mia regione.
Ognuno di voi si informi sulle piante presenti anticamente nel proprio
territorio, cercando informazioni sulle singole specie. Spesso Comuni, Regioni
e Provincie distribuiscono opuscooli sulla flora selvatica della zona.
Acero Campestre
(Acer campestris)
L’Acero campestre è una pianta che può
avere portamento tanto arbustivo quanto arboreo. I suoi semi, inconfondibili
per via delle vistose espansioni alari, sono appetiti dagli uccelli, e in
giugno mostrano una splendida colorazione rossa. Si propaga facilmente da pollone
o da seme.
Achillea o Millefoglio
(Achillea millefolium)
L’Achillea è una Composita che può formare
in campagna densi tappeti. Le foglie finemente laciniate sono all’origine del
suo nome comune. I fiori, bianchi o rosati, sono frequentati da Lepidotteri e
Imenotteri. Si propaga bene da seme o da stolone.
Buddleia
(Buddleia davidii)
Questo arbusto rustico, facilmente coltivabile, si adatta
rapidamente a qualunque giardino. Può crescere fino a 7 metri d’altezza.
La forma selvatica si trova in zone degradate, lungo i margini dei torrenti,
lungo le strade di campagna, ecc… Ne esistono in commercio diverse
varietà di colorazione, dai fiori viola, rosati e bianchi. Tangliando i
rami fioriferi non appena i fiori sono appassiti, si può indurre una
seconda fioritura. E’ un richiamo irresistibile per Lepidotteri, Imenotteri e
Ditteri, tanto da essersi meritato l’appellativo di Albero delle Farfalle. Si
propaga facilmente da pollone o margotta.
Caprifoglio
(Lonicera caprifoleum)
Il profumatissimo Caprifoglio è un rampicante che
si adatta facilmente ad ogni condizione di coltivazione, anche se di norma
preferisce una soluzione che garantisca ombra alle radici e sole ai rami. I
delicati fiori bianchi dall’intenso profumo danno il meglio di sé in primavera,
ma la fioritura continua per tutta l’estate, anche se in misura ridotta. E’
un’importante fonte di nettare per le Falene, soprattutto le Sfingi che con la
loro spiritromba riescono a suggere il nettare in profondità nella
corolla. Si riproduce bene per pollone.
Farnia
(Quercus robur)
La Farnia è una meravigliosa specie di Quercia
caducifoglia. Come le altre Quercie, cresce lentamente, e impiega molti anni
prima di diventare matura. Sono centinaia le specie di Insetti legati alle foglie
o al legno delle Quercie, il che ne fa delle piante d’eccezione per un giardino
“naturale”. In altre regioni italiane sono più comuni altri tipi di
Quercia, come il Leccio (Quercus ilex) o il Cerro (Quercus cerris),
che non perdono le foglie. Tutte si riproducono molto lentamente per seme, o
più difficilmente per pollone.
Lavanda
(Lavandula sp.)
Le copiose e profumatissime fioriture della lavanda
abbelliranno i vostri giardini e balconi da maggio a luglio. Predilige una
collocazione in pieno sole. Questa pianta è una preziosa fonte di
nettare per Imenotteri e Ditteri, ma anche molte Farfalle, come la Sfinge
Passera, le Cavolaie e le Vanesse ne saranno irresistibilmente attratte. I
fiori, recisi quando ancora nel pieno dello splendore e fatti essiccare,
diventano un eccellente antitarme.
Ligustro
(Lygustrum sp.)
Le scure foglie ovaliformi del ligustro persistono per
tutto l’anno, offrendo rifugio agli uccelli anche d’inverno. In maggio, le bianche
spighe di fiori profumatissimi attirano Cetonie, Farfalle ed Api. In autunno la
pianta produce bacche di colore blu scuro, ma come tutte le altre parti della
pianta esse sono velenose. Il Ligustro da il meglio di sé in siepi, da solo o
misto ad altre essenze come il Biancospino, ma può essere coltivato pure
in vasi capienti. Si propaga da pollone o talea.
Nocciolo
(Corylus avellana)
Il Nocciolo si adatta a vivere bene tanto in posizioni
assolate quanto in mezz’ombra. Fornisce riparo ad uccelli e piccoli mammiferi,
e le sue foglie sono appetite da bruchi di Lepidottero e Coleotteri. Le
nocciole prodotte in tarda estate sono una gradita integrazione alimentare per
molti piccoli vertebrati. Si popaga da seme o pollone.
Olmo Minore
(Ulmus minor)
Gli Olmi sono piante in costante rarefazione, a causa di
una grave malattia fungina, la Grafidiosi, che ne sta decimando le popolazioni.
Essa è trasmessa da Coleotteri Scolitidi che vivono sotto la corteccia
dell’albero. Sono alberi splendidi, che si riproducono facilmente per polloni o
talee.
Pioppo
(Populus sp.)
Le diverse specie di Pioppo presenti nel nostro Paese
sono piante di grande importanza per la nostra fauna entomologica. Innumerevoli
sono infatti le specie di Lepidotteri, Coleotteri e di altri Invertebrati che
si nutrono a spese delle loro foglie o del loro legno. Queste piante sono
particolarmente legate agli ambienti umidi, e si riproducono bene per talea.
Platano
(Platanus hybrida)
I grandi Platani antichi, con qualche cavità, che
fiancheggiano le nostre strade, sono divenuti l’ultimo rifugio di molti Rapaci
notturni, in primis l’Allocco.
Salcerella
(Lithrum salicaria)
La Salcerella è una stupenda pianta legata agli
ambienti umidi, che cresce lungo fossati e canali. I meravigliosi fiori color
ciclamino si possono ammirare in luglio. Si propaga da seme.
Salice Bianco
(Salyx alba)
I Salici sono tra le piante in assoluto più utili
per la fauna minore. Forniscono riparo a Uccelli, Rettili, Anfibi ed Insetti;
la loro fioritura precoce fornisce nettare a tutti quegli Insetti che arrivano
in primavera dopo aver svernato nei paesi caldi. Moltissime specie sono legate
al consumo delle loro foglie, e altrettante a quello del loro legno. In Veneto,
Salyx alba è diffuso nelle siepi a capitozza; in altre regioni
saranno altre specie ad essere più facilmente reperibili. Sono legate
agli ambienti umidi, e si riproducono molto facilmente per talea.
Sambuco
(Sambucus nigra)
Questo cespuglio comune nei luoghi incolti produce in
maggio copiose fioriture raccolte in ombrelle di grandi dimensioni. I fiori
bianchi attirano soprattutto Coleotteri e Ditteri (ma pare che siano ottimi
anche per gli… umani, impanati e fritti!) mentre le bacche nere che compaiono
in estate sono appetite dagli uccelli. Si propaga fin troppo facilmente da
pollone o da seme.
Sanguinella
(Cornus sanguinea)
La Sanguinella
è un arbusto di facilissima coltivazione, che presenta in
primavera abbondanti fioriture raccolte in ombrelle bianche. Queste attirano
Imenotteri e Ditteri, che vi trovano abbondante nutrimento. In autunno, dopo la
caduta delle foglie, diventano visibili i rami di un bel rosso sangue molto
caratteristico. Al contrario di quelle del suo parente prossimo, il Corniolo,
le bacche della Sanguinella non sono commestibili. Si riproduce con estrema
facilità per polloni.
Siringa
(Syringa sp.)
I grandi cespugli di Siringa producono, in primavera,
grandi fiori bianchi profumatissimi, che abbelliranno ogni giardino ed
offriranno un primo banchetto a Lepidotteri, Ditteri ed Imenotteri. Si
può moltiplicare bene da pollone.
...e
se trovo un uccellino caduto dal nido?